Le “parole ostili” stanno invadendo il nostro mondo, sia quello reale sia, soprattutto, quello della rete: dal 2017 esiste un progetto che si propone di ridefinire lo stile con cui stiamo in rete e per responsabilizzarci a scegliere con cura le parole che usiamo, perché «le parole sono importanti». Uno dei risultati del progetto è il ‘Manifesto per la comunicazione non ostile’, un impegno di responsabilità condivisa per creare una rete rispettosa e civile. A oggi il ‘Manifesto’ è stato declinato negli ambiti della pubblica amministrazione, della scuola e delle aziende: a Sharper Trieste si parlerà per la prima volta delle parole ostili nell’ambito della comunicazione scientifica, il 28 settembre alle 18.30 nell’Area Talk di Piazza Unità d’Italia. Interverranno Donatella Ferrante (Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste), Nico Pitrelli (Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA) e Rosy Russo (Associazione Parole O_Stili – http://paroleostili.com/). Le sfide principali in questo ambito riguardano la complessità dell’informazione scientifica, i bias cognitivi su cui si basano i nostri processi decisionali, la frammentazione dei media. Attraverso la presentazione di alcuni casi di studio di controversie tecnoscientifiche di rilevanza sociale, verranno analizzate alcune dinamiche comunicative tipiche di un ecosistema mediatico sempre più polarizzato ideologicamente e sempre più caratterizzato dalle cosiddette “camere dell’eco”. Oltre a discutere i risultati più recenti della ricerca sociale e della psicologia cognitiva in quest’ambito, verrà lanciata la proposta per il 2019: il ‘Manifesto’ per una comunicazione scientifica aperta al dialogo e al confronto civile.