Alla scoperta della biodiversità zootecnica e delle filiere produttive

La biodiversità zootecnica è il risultato dei processi evolutivi, sia naturali che antropici, e rappresenta una ricchezza da tutelare per ragioni legate alla sostenibilità futura delle produzioni animali. Le razze locali rappresentano una preziosa riserva di diversità, che va tutelata e valorizzata.
Oggi, le diverse branche delle scienze “omiche” rappresentano l’approccio più avanzato per valorizzare le risorse animali, per identificare geni e meccanismi biologici che sono alla base di caratteristiche importanti come l’adattamento a condizioni ambientali particolari, la resistenza a stress e malattie. Le razze locali sono un bene anche per l’ambiente e il territorio e sono legate a produzioni sostenibili e di qualità.
Le produzioni animali sono un pilastro fondamentale della bioeconomia e si stanno evolvendo, trovando soluzioni per ridurre l’impatto ambientale, aumentando l’efficienza dei sistemi produttivi. Per esempio, l’utilizzazione dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare (scarti da frutta e verdura) nell’alimentazione animale permette diversi vantaggi. È noto, infatti, che questi scarti contengono molecole interessanti dal punto di vista della salute umana (molecole cosiddette nutraceutiche) che giovano prima alla salute degli animali e, successivamente, possono arricchire le produzioni che da essi si ottengono (latte, formaggi e carne).
Tramite attività pratiche-divulgative, esploreremo l’articolato mondo della biodiversità zootecnica, con un focus particolare sulle razze locali appartenenti alle diverse specie. Racconteremo la loro diversità, le peculiarità e le filiere produttive ad esse collegate. Cercheremo di mostrare all’opinione pubblica quello che la ricerca in campo zootecnico sta facendo nell’ottica dell’approccio one-health, per il benessere dell’animale, dell’uomo e dell’ambiente.

A cura di: Salvatore Mastrangelo, Alessia Benanti, Adriana Bonanno, Federica Carta, Antonino Di Grigoli, Riccardo Gannuscio, Marianna Pipi, Marialetizia Ponte, Baldassare Portolano, Silvia Riggio, Maria Teresa Sardina, Massimo Todaro.

Questa attività è correlata alle seguenti missioni Horizon Europe:

1. Adattamento ai cambiamenti climatici
2. Un patto europeo per il suolo

Questa attività è correlata ai seguenti SDG (Sustainable Development Goals):

SDG 3 Garantire una vita sana
SDG 12 Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili
SDG 13 Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze
SDG 15 Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri