Confidando in un cielo limpido e pieno di stelle vi attendono le “Esplorazioni del sistema solare” attraverso le camere ad alta risoluzione delle missioni spaziali dellʼESA: BepiColombo e JUICE per osservare Mercurio, Giove e le sue lune ghiacciate a cura di Università di Napoli “Parthenope”_DiST e INAF_IAPS.
In particolare con INAF Osservatorio Astronomico di Capodimonte si parte per Marte. Partenza a luglio 2020 a bordo della missione Exomars 2020: voi potrete essere i primi a salire a bordo. Il fortunato passeggero non è però un astronauta in carne e ossa, ma MicroMED, strumento scientifico finanziato dalla Regione Campania e progettato e realizzato nei laboratori dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte in collaborazione con il Politecnico di Milano, Inta di Madrid, Iki di Mosca e il supporto dell’Agenzia spaziale italiana. MicroMED è un sensore montato sul lander che analizzerà la polvere nell’atmosfera di Marte. Possiamo pensarlo come una specie di aspirapolvere super tecnologico. È infatti costituito da una pompa con la quale si campiona l’atmosfera e la polvere del pianeta rosso. I dati di MicroMED permetteranno di sviluppare modelli climatici di Marte, in soldoni potremo fare le previsione del tempo marziane.
“Aspettando la cometa”: dall’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”_DiST e INAF-IAPS sarà mostrato il modello dello strumento GIADA e le stampe 3D della Cometa ricostruita attraverso le misure e fotografie realizzare da Rosetta e saranno illustrate le future missioni spaziali, come Comet Interceptor, per continuare a studiare questi corpi celesti che da sempre hanno attirato l’attenzione dell’umanità. La missione Rosetta è stata un incredibile successo scientifico e tecnologico. È passata indenne attraverso una serie di “ostacoli” che nessun’altra sonda planetaria aveva mai dovuto affrontare. È arrivata sulla cometa 67/P Churyumov Gerasimenko a 400 milioni di chilometri di distanza dalla Terra e ha studiato in grande dettaglio la sua morfologia e dinamica, insieme a mini lander Philae. A bordo della sonda progettata dall’Agenzia Spaziale Europea ESA, anche lo strumento “parthenopeo” GIADA sviluppato presso il laboratorio di Fisica cosmica e planetologia dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte e dell’Università Parthenope. GIADA, ovvero Grain Impact Analyser and Dust Accumulator, ha avuto un successo altrettanto straordinario, misurando la dimensione, velocità e persino la composizione dei grani di polvere emessi dalla cometa. La prossima sfida europea sarà la missione “Comet Interceptor” a cui partecipa una importante comunità di scienziati italiani guidati da Alessandra Rotundi dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”.
E non poteva mancare un “Asteroide napoletano”. Nel centro dei pianeti, compresa la Terra, gli scienziati deducono la presenza di nuclei metallici, ma questi si trovano molto al di sotto dei mantelli rocciosi e delle croste dei pianeti. Annibale de Gasparis, astronomo di Capodimonte, nel 1852 ha scoperto l’asteroide Psyche che si pensa possa essere il nucleo di ferro-nichel di un protopianeta, uno dei mattoni del nostro sistema planetario. L’asteroide napoletano offre una finestra unica su questi elementi costitutivi della formazione del pianeta e l’opportunità di indagare su un tipo di mondo precedentemente inesplorato. Con NASA-Psyche Mission 170 anni dopo questa scoperta – nel 2022 – una missione andrà a esplorarlo e, usando la propulsione solare-elettrica, arriverà sull’asteroide nel 2026. Il piano della missione prevede 21 mesi per mappare e studiare le proprietà di un mondo fatto di metallo.
Come avviene una scoperta? Provando e riprovando. Ed è così che “In principio era la luce”: la Società Italiana degli Storici della Fisica e dellʼAstronomia ripropone gli esperimenti originali di newton fatti con i prismi per la sua teoria sulla natura della luce e dei colori insieme ai ricercatori MoSeF(CNR-ICB/INO/ISA) che con l’exhibit robotico Roflex fa “luce” su spettroscopia e fluorescenza.
“Vulcani e terremoti… dalla terra alla luna” – Le eruzioni vulcaniche e i terremoti sono il segno della dinamica della Terra, ma è possibile osservarli anche su altri pianeti. Per celebrare il 50° anniversario dell’uomo sulla Luna, l’INGV proporrà un approfondimento sui lunamoti, I terremoti lunari, il cui studio e’ cominciato già nel 1969 con l’installazione del primo sismografo lunare. Che caratteristiche hanno i “lunamoti” e i “martemoti”?
Con i ponys bambini e non giocheranno con la fisica in “Back to the physics” e con CNR_UREI ci si sconterà negli “Eurigames – un gioco per tutti”: un puzzle e un enigma da risolvere con lʼaiuto dei ricercatori. Ricchi premi per i più bravi.
Anche la piazza avrà il suo sottofondo musicale grazi alla “Chitarra fotonica”. Usando un reticolo di Bragg in fibra ed un laser i ricercatori CNR-INO riusciranno a “leggere” le vibrazioni della cassa di una chitarra. Portando il segnale ottenuto ad un amplificatore abbiamo ottenuto una “chitarra fotonica”! E inoltre un corner sarà dedicato da INFN-Napoli e Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza alla declinazione “plurale e femminile della scienza” per conoscere e confrontarsi sulle motivazioni, gli entusiasmi, le scelte e le difficoltà delle donne che hanno fatto la grande scienza. Quali le sfide delle scienziate oggi ?
La Polizia di Stato_Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica per la Campania e il Molise torna a SHARPER con i laboratori didattici “Guarda che impronta!” e “Sulla scena del crimine” per cimentarsi nella ricerca e acquisizione degli elementi di prova.