Con “Interactive performing art”, l’Accademia stessa si renderà protagonista con istallazioni interattive di arte relazionale pensate e rivolete a un pubblico di adulti ma anche bambini.
A far da Cicerone “Quel genio di Leonardo”: i disegni anatomici di Leonardo da Vinci, raccolti nella Collezione Reale di Windsor, hanno da sempre destato stupore per la precisione con cui furono realizzati. Tuttavia Leonardo non disegnò soltanto, ma scrisse anche di anatomia e le note che si trovano accanto ad alcuni disegni ci permettono di scoprire molto altro di lui: chi furono i suoi maestri? Quali parole usava per denominare le parti del corpo? Quali reazioni ha dinanzi alle scoperte che fa? Rosa Piro dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale proverà a rispondere a queste e ad altre domande.
“Astronomi per una notte” è invece la sfida lanciata dai ricercatori dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte a quanti si cimenteranno con magnetini sferici e cilindrici al fine di costruire le più semplici molecole che sono i mattoni della vita sulla Terra. I ricercatori, infatti, illustreranno i loro studi sui processi che contribuiscono alla formazione e alla sopravvivenza di elementi portatori di vita in condizioni difficili quali lo spazio interstellare, per comprendere meglio come essa poi sia “arrivata” sulla Terra. Ogni ora dalle 19 alle 22 ( per un massimo di 35 partecipanti per volta) saranno proposte delle lezioni al planetario per una affascinante viaggio virtuale tra stelle, costellazioni e pianeti insieme a percorsi fotonici per provetti astronomi che potranno – portando a termine tutte le prove – guadagnarsi il timbro di INAF Capodimonte sul proprio “passaporto scientifico”.
La Notte europea dei Ricercatori coincide con la data scelta dagli studenti per manifestare in difesa di politiche, di comportamenti, di stili di vita più compatibili con le esigenze e le necessità del pianeta terra. La conoscenza, le scienze, la ricerca e dunque l’informazione sono gli strumenti per iniziare a comprendere processi, ipotizzare comportamenti sostenibili e scoprire che è possibile invertire la rotta. L’ INGV_Roma 1 – in collaborazione con il Centro Regionale Radioattività dell’ARPAC – offrirà dimostrazioni delle azioni messe in campo per il monitoraggio della radioattività ambientale, in quanto membro della RETE RESORAD (Rete di SORveglianza della RADioattività) ai sensi delle direttive Euratom. Tali misure includono il monitoraggio dei campioni alimentari, delle acque potabili, dei terreni, dei sedimenti, delle acque di superficie e dei particolati atmosferici per prevenire i danni derivanti da eventi di inquinamento radioattivo, anche di provenienza transfrontaliera. “Respire: come proteggerci dal radon” è l’attività proposta per misurare e imparare a ridurre nelle nostre case i livelli di radon, un gas radioattivo prodotto in grandi quantità dalle rocce vulcaniche.
L’attenzione alla salute prosegue con i ricercatori del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate dell’Università della Campania. In particolare i ricercatori di area chirurgica illustreranno le novità in materia di innovazioni per il trattamento dell’obesità, di percorsi di screening e diagnostici nel trattamento di pazienti con disfunzionalità tiroidea e di elaborazione di una piattaforma tecnologica implementata da intelligenza artificiale per le malattie oncologiche. Tecnica e Uomo ma anche l’importanza del ‘piatto mediterraneo’ quale modello alimentare per la prevenzione di diabete, malattie cardiovascolari e degenerative, oltre a un suggestivo incontro con l’associazione dei pazienti Klinefelter in tema di avanzamento delle tecniche di gestione della malattia.
Saranno presenti, a illustrare con materiale iconografico, brevi presentazioni supportate da diapositive, colloqui informali con il pubblico anche i ricercatori di area geriatrica, nefrologica e neurologica con particolare attenzione alla tecnologia digitale impiegata a supporto della Sclerosi Multipla e altre malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer.
Insieme ai ricercatori INFN – Napoli sarà possibile “vedere l’invisibile”. La realtà virtuale consente un viaggio nel nuovo array di telescopi a luce Cherencov (CTA) per i raggi gamma. E così, grazie al rivelatore Cosmic Ray Cube e la sua app, potremo rendere visibili ai nostri occhi i muoni attraverso lo schermo del nostro smartphone.
Sulla stessa ‘lunghezza d’onda’ gli studi portati avanti da due istituti della Campania: l’ISIS EUROPA di Pomigliano d’Arco e il Liceo Carducci di Nola che, rispondendo a una call indetta a giugno dagli organizzatori Sharper Napoli, presenteranno i risultati dei propri settori di ricerca rispettivamente sulle interazioni dei raggi cosmici con l’atmosfera terrestre e “interferometri e onde gravitazionali”. Due esperienze maturate sui banchi grazie all’impegno dei docenti, ma approfondite durante l’esperienza del percorso in alternanza scuola-lavoro per le attività di “A scuola di Astroparticelle”, in un laboratorio del dipartimento di fisica dell’Università Federico II.